La Comunità di Montecarlo
Il Convento di Montecarlo rivive grazie alla rete di persone che condivide l’amore per questo luogo e che insieme, come api operose, con le loro attività formano una vera e propria comunità: la comunità di Montecarlo.
Il convento accoglie con entusiasmo nuovi amici di tutte le età e provenienze che desiderano condividere la loro passione per la cultura, la storia e l’arte e che desiderano aiutare a rendere qusto luogo attivo, efficiente ed autosufficiente.
Il convento ha a disposizione 21 celle, fino 30 posti letto, la possibilità di ospitare ospiti per brevi periodi, ma anche di accogliervi come residenti, nel caso non vogliate più lasciarlo.
Se ami questo luogo o condividi i suoi valori, aiutaci a dare futuro a questo progetto e contribuisci a far sì che il Convento di Montecarlo resti un luogo speciale dove le persone si incontrano, condividono idee e creano ricordi indimenticabili.
I valori che caratterizzano la comunità
La solidarietà: viene valorizzata la collaborazione e il sostegno reciproco tra i suoi membri.
L’inclusione: viene promossa e facilitata l’accettazione e la partecipazione di tutti i suoi membri, indipendentemente dalla loro etnia, religione, orientamento sessuale o background socio-economico.
Il rispetto: un valore fondamentale è il rispetto reciproco e il trattamento equo di tutti i suoi membri.
Hanna H. Arendt ritiene l’appartenenza ad una comunità fondamentale per la vita umana perché solo al suo interno gli individui possono svilupparsi in pieno e realizzare appieno la propria umanità. Rappresenta quindi un contesto in cui gli individui possono coltivare la loro libertà e la loro autonomia, ma anche il senso di appartenenza e la responsabilità verso gli altri membri della comunità.
“La comunità è il luogo in cui gli individui si sentono a casa, in cui si sentono accolti e riconosciuti dagli altri membri. Solo all’interno di una comunità gli individui possono sperimentare il senso di appartenenza e di identità”
(H. Arendt, La crisi dell’educazione).
“La comunità non è mai un dato di fatto, ma qualcosa da creare, da costruire e da difendere contro la crescente minaccia della modernità”
(H. Arendt, La condizione umana).